Tusa inaugura la nuova stazione ferroviaria – FOTO

di Emanuela Raimondi
13/12/2021

Taglio del nastro per la nuova stazione ferroviaria di Tusa. Dopo i lavori di ammodernamento da parte di RFI Sicilia nella tratta Messina – Palermo, per un investimento complessivo di circa 2,5 milioni di euro di interventi strutturali e tecnologici, oggi i treni hanno ripreso a fermare anche al secondo binario della stazione di Tusa. Il restyling della stazione comprende anche un nuovo sottopasso che collega, non solo i binari, ma anche piazza Stazione e il lungomare di Castel di Tusa, agevolando così l’accesso alla spiaggia Bandiera Blu.

Gli interventi hanno interessato nello specifico il fabbricato viaggiatori, le banchine (adesso alte 55 centimetri per consentire un migliore accesso ai treni), le pensiline, i sottopassi e i relativi ambiti di accesso (rampe, scale e ascensori). Sono stati effettuati anche l’upgrading dei sistemi di informazione al pubblico e la sistemazione delle aree esterne.

Ad inaugurare i lavori di completamento, insieme al sindaco Luigi Miceli e l’amministrazione comunale, le autorità civili e militari, il Sottosegretario di Stato del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri, la parlamentare di Forza Italia all’ARS Bernardette Grasso, in rappresentenza dell’Assessore Regionale ai Trasporti Marco Falcone, l’ing. Biagio Cammaroto e l’ing. Aurora Cascio in rappresentanza di RFI e il titolare dell’impresa esecutrice dei lavori geom. Fasolo.

Presenti anche la dott.ssa Annunziata Ollà e l’arch. Rocco Burgio della Soprintendenza di Messina e Domenico Targia, direttore del Parco Archeologico diffuso di Tindari. Durante gli scavi per i lavori di ammodernamento, infatti, sono venute alla luce strutture di età tardo-romana, che sono state esposte in una teca all’interno della nuova stazione. I resti si riferiscono ad edifici del quartiere marittimo di Alesa, già indagato a monte della S.S. 113, negli anni ’90, da parte della Soprintendenza di Messina e più recentemente, nel 2018, da una missione dell’Università di Palermo diretta dal prof. A. Burgio.

Questa opera è stata fortemente desiderata e voluta dalla comunità tusana e dall’amministrazione comunale”, ha detto il sindaco Miceli. “Ci sono voluti almeno dieci anni, ma finalmente stiamo inaugurando una struttura che ci pone in controtendenza. Dal 2010 in poi infatti, in questi territori, lo Stato ha battuto in ritirata diminuendo servizi sotto tutti i profili.”

Questa nuova stazione – ha continuato – connette in maniera più funzionale il nostro territorio al resto della costa tirrenica. Abbiamo chiesto ad RFI anche l’area adiacente per la realizzazione di un parcheggio. Adesso però è necessario che fermino più treni, per essere meglio collegati alle grandi città, dando un servizio maggiore ai pendolari e ai turisti che vengono in Sicilia. È il momento giusto – ha concluso Miceli – per il rilancio del nostro territorio”.

E sul ritrovamento archeologico durante gli scavi, ha dichiarato: “Entrando a sinistra c’è una teca dove sono stati riposti i materiali trovati durante lo scavo su cui verranno fatti studi più approfonditi. Dobbiamo fare in modo che questa inaugurazione ne apra tante altre, non di etichetta, prive di contenuti, ma che portino a beneficio dei cittadini, di tutto il comprensorio, tante nuove infrastrutture e tanti nuovi servizi”.

L’assessore Grasso si è complimentato con RFI per i lavori svolti a beneficio delle comunità: “Siamo in un territorio meraviglioso, quello dei Nebrodi, che per tanti anni è stato lontano dai riflettori dell’attrattiva e degli investimenti. È un risultato importante, frutto di un lavoro di sinergia fra istituzioni locali, regionali, governo nazionale, Ministero delle infrastrutture e RFI. Quando si rema nella stessa direzione i risultati si raggiungono e questa opera è importante per il territorio di Tusa, ma anche per l’hinterland”.

Vorrei anche dire – ha continuato l’assessore – che si parla tanto di ponte sullo Stretto. È una distrazione di massa, bisogna pretendere da RFI un investimento sull’alta velocità. Non ci interessa un ponte carrabile, ma un ponte ferroviario per connettere Messina, Catania e Palermo. E bisogna realizzarlo con l’alta velocità, altrimenti – ha concluso – avremo perso un’opportunità. Servono opere strategiche per la Sicilia e sono certamente quelle legate alla mobilità”.

Il sottosegretario Cancelleri guarda invece al prossimo obiettivo, quello del raddoppio ferroviario, infrastruttura necessaria che consentirebbe di ridare centralità ai territori della tratta Palermo – Messina, garantendo un miglior servizio ai viaggiatori.

C’è un’inversione di tendenza”, ha detto il Sottosegretario, “voluta non solo dal governo nazionale, ma anche dal governo regionale con cui si lavora in sinergia. RFI e Anas oggi tornano ad investire e a realizzare delle opere pubbliche importanti. Dai grandi interventi (9 miliardi per il raddoppio ferroviario), ai piccoli interventi, (5 milioni per la riqualificazione di queste stazioni, da Caronia a Tusa)”.

Il raddoppio ferroviario tra Castelbuono e Patti si dovrà fare – ha proseguito Cancelleri -, è necessario ed è un’infrastruttura fondamentale. Dobbiamo guardare all’obiettivo finale, salendo un gradino alla volta. Il prossimo è questo, mettere in cantiere un progetto che dia centralità a questi territori. Già nelle prossime settimane provvederemo a redigere delle soluzioni per avviare il progetto. Partiremo affinché i sindaci del territorio e i rappresentanti istituzionali regionali vengano coinvolti per trovare le migliori soluzioni. Non è solo un impegno ma è anche voglia di dare alla gente di questi territori qualcosa di importante. Se ci limitiamo semplicemente ad aprire un sottopasso, stiamo sbagliando mira. Dobbiamo puntare a un servizio di maggiore qualità”.

Ho una notizia, che è anche certezza” – ha inoltre annunciato -. “Aumenteremo il numero degli intercity e dopo dieci anni rimetteremo l’intercity da Agrigento. Questo permetterà di liberare km di treno alla regione e consentirà all’assessore Falcone di poter andare a revisionare il contratto di servizio e di avere più treni disponibili da poter mettere nelle tratte che servono, come questa”.

E in merito al lavoro di RFI nella stazione ferroviaria di Tusa, il Sottosegretario conclude: “Oggi festeggiamo un’importante intervento di qualificazione per questo territorio. Il sottopasso permette a tutti di attraversare i binari in sicurezza, ma dà anche la possibilità ai treni di attraversare la stazione di Tusa a una velocità maggiore, 60 km orari anziché 30. Ciò significa velocizzazione dei tempi di percorrenza della linea, inclusività per i soggetti con disabilità grazie alle rampe preposte, ma soprattutto – ed è questa la grande intelligenza dell’amministrazione comunale di Tusa – di aver chiesto di interconnettere la piazza della stazione con la piazza che raggiunge direttamente la spiaggia. A Tusa oggi si può arrivare in treno e scendere direttamente al mare, per usufruire delle bellezze del territorio. Questo significa fare incoming. turismo, interconnessioni strategiche e il plauso deve andare a RFI per aver invertito la rotta. La politica nazionale e regionale sta spingendo affinché il Sud si riappropri finalmente di investimenti mancati e questo è uno di quelli che porta qualità ai territori”.

Il direttore del Parco Archeologico arch. Targia, punta infine i riflettori sulle nuove scoperte archeologiche all’interno della stazione ferroviaria: “Tusa è intrisa di reperti archeologici, ce lo testimoniano le scoperte che sono state fatte in occasione dei lavori. Come Parco Archeologico abbiamo dato la nostra disponibilità alla Soprintendenza dei beni culturali di ospitare i reperti rinvenuti ad Alesa”.

È un’inaugurazione quanto mai opportuna quella di oggi – ha continuato il direttore Targia – se teniamo conto del sistema carente di mobilità della regione siciliana. Si aprono nuovi orizzonti, soprattutto per un miglior collegamento verso il Parco Archeologico, che trova a Tusa uno dei suoi elementi migliori, Alesa Arconidea. Abbiamo già discusso un collegamento con la Città metropolitana di Palermo su un asse sicuro di mobilità sostenibile. Potremmo intercettare il turismo scolastico, far viaggiare le scolaresche su treno e portarle al sito di Alesa con un bus messo a disposizione dalla stazione. Lo sviluppo dell’intero sistema dei beni culturali – ha concluso – passa dalle infrastrutture. È un momento importante da seguire con attenzione”.

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