Mistretta non vota a giugno, Testagrossa: “Assurdo tecnicismo che viola la legge”

di Giuseppe Salerno
13/04/2017


Sembrano essere sette i comuni che dovrebbero aggiungersi agli altri 129 i quali, il prossimo giugno, si recheranno alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale: Calatafimi Segesta, Casteldaccia, San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio, e Monterosso Elmo. In questi comuni, la mancata approvazione del bilancio, secondo quanto stabilito dalla legge del 29 marzo 2017 n. 6, di interpretazione autentica in materia di cessazione delle cariche negli enti locali approvata dall’Ars, ha determinato la decadenza di consiglieri, sindaco e giunta. Negli elenchi dell’Assessorato delle autonomie locali, tra i comuni commissariati ed a rischio scioglimento c’era anche Mistretta. La mancata approvazione del DUP e del Bilancio di Previsione 2016-2018, lo scorso 10 aprile, sembrava aver deciso le sorti anche di consiglio, sindaco e giunta della città amastratina. Ma le cose sembrano prendere un’altra piega. L’assessorato decide di risparmiare Mistretta lasciando in carica sia l’organo di governo che il consiglio. Sembrerebbe che il bilancio,trasmesso al consiglio comunale per l’approvazione, dichiarato approvabile dal primo commissario, dal secondo, oggi, viene  considerato non approvabile. Il motivo? Non si capisce, considerato il fatto che rispetto alla prima trasmissione al consiglio, il documento contabile non ha subito alcuna variazione e/o modifica.

“La norma è chiara” hanno avuto modo di affermare all’unisono gli otto consiglieri della lista “Sosteniamo Mistretta” che rappresentano il gruppo di maggioranza consiliare in opposizione al sindaco.  Scrivono una lettera che inviano agli organi istituzionali chiedendo che Mistretta sia inserita fra i Comuni che vanno al voto l’11 giugno e presentato un esposto alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti perché, sostengono, temono un danno erariale.

Il presidente del consiglio comunale, Felice Testagrossa, ci riferisce di una comunicazione, a firma dell’ultimo commissario ad acta, Carmelo Turriciano, datata 13 aprile 2017.  Con tale comunicazione  il funzionario regionale, invita il responsabile dei servizi finanziari alla stesura di un nuovo documento contabile che tenga conto sia delle criticità evidenziate in precedenza con il proprio parere, sia delle criticità rilevate dall’organo unico di revisione contabile.

Il presidente Testagrossa, in virtù di tale avviso, scrive  allo stesso commissario, al presidente della Regione, all’assessore e al dirigente generale alle Autonomie Locali, alla procura della Repubblica di Patti, alla procura della Corte dei Conti diffidando gli organi in indirizzo a prendere atto del deliberato del consiglio comunale, tenutosi in forza della diffida del primo commissario del 30/12/2016, invitandoli a porre in essere, con immediatezza, tutti gli adempimenti necessari per inserire anche il comune di Mistretta nell’elenco dei comuni che andranno, il prossimo giugno, a rinnovare sindaco e consiglio, facendo specifico riferimento alla legge dello scorso marzo e al parere del consiglio giustizia amministrativa. L’omissione, o il ritardo nella predisposizione degli atti richiesti, scrive Testagrossa, determineranno danni certi all’Ente.

“Quello a cui stiamo assistendo non è altro che un assurdo ed incomprensibile tecnicismo in assoluta violazione della legge – dichiara Testagrossa – posto in essere mediante pericolosi e spregiudicati artifizi tecnici, e non solo, che di fatto non consentiranno più all’attuale organo consiliare di approvare il bilancio rimodulato, se non in palese violazione di norma”.

 

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