Tortorici, l’ex consigliere Paterniti Mastrazzo invita la maggioranza alle dimissioni

di Carla Lopes
23/01/2020

Con le dimissioni dei consiglieri di maggioranza, dopo quelle già annunciate dagli esponenti della minoranza, si eviterebbe l’arrivo dei commissari e Tortorici andrebbe ad elezioni anticipate.

E’ la richiesta che arriva da Antonio Paterniti Mastrazzo, oggi consigliere dimissionario insieme ai colleghi Elisabetta Marino, Sebastiano Conti Mica e Flavia Galbato Muscio e Maurilio Foti, dopo l’arresto, ai domiciliari, del sindaco Emanuele Galati Sardo, eletto primo cittadino alle amministrative del 28 aprile scorso a seguito dell’Operazione “Nebrodi”.

Paterniti Mastrazzo chiede “sommessamente – si legge in una nota – che tutti i consiglieri comunali rassegnino le dimissioni irrevocabili dalla carica e consentano, con la nomina di un commissario regionale, che Tortorici possa regolarmente e democraticamente recarsi al voto alla prima tornata elettorale utile”. 

“A prescindere dalla presunzione di innocenza – scrive Antonio Paterniti Mastrazzo – e dal diritto del sindaco di difendersi nel processo, tale decisione è apparsa irrinunciabile ed urgente perché, oltre a costituire una presa d’atto della situazione venutasi a creare e della conseguente mancanza di qualsivoglia autorevolezza delle istituzioni comunali, preserverebbe il comune dal rischio, concreto e attuale, di un provvedimento volto allo scioglimento del civico consesso con pedissequo commissariamento, come avvenuto in altri centri del messinese e della Sicilia. Se il consiglio comunale dovesse essere sciolto e quindi commissariato, ci sarebbe un danno all’immagine e, soprattutto, dell’attività dell’ente che resterebbe affidata ai commissari per un periodo che può arrivare a due anni. Portare Tortorici verso tale situazione significa non avere rispetto alcuno per le istituzioni e verso i cittadini ai quali le risposte vanno date in sede politica. Purtroppo – conclude la nota – nella non augurabile ipotesi di scioglimento, il nostro comune perderebbe occasioni di rilancio e resterebbe indietro rispetto a quelli regolarmente governati”.

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