Un “Dolce Incontro” con la Regina delle nocciole dei Nebrodi

di Chiara L'Abbate
16/04/2018

Qualità e voglia di innovarsi sono alla base del suo successo. Lidia Calà, oricense dalla nascita e regina delle nocciole dei Nebrodi, in occasione del ventesimo anno di attività, apre le porte del suo laboratorio a Nebrodi News e ci permette di entrare in quello che è il suo grande piccolo regno.

Come è organizzata la tua alternanza scuola-lavoro?

“Lascio che i ragazzi assaporino la pasticceria  e le tecniche ad essa legata con le proprie mani, li guido, ma allo stesso tempo permetto che sbaglino e che imparino dai propri errori, un po’ come ho fatto io”.

Ci spieghi il valore e le potenzialità  della nocciola?

“Essendo nata fra i noccioleti ho imparato a conoscere il frutto in ogni sua parte e posso assicurare che, come un po’ per il maiale, della nocciola non si butta via niente. Scorza e pellicina interna si utilizzano e vengono comprate da grandi aziende per ricavarne biomassa  e il frutto in sè trova applicazione tanto nella cucina salata quanto nella pasticceria. Sia come ingrediente primo che per le guarnizioni. A me per prima capita di usare granella di nocciole per decorare e abbellire alcuni dei miei prodotti che all’interno non  contengono il frutto”.

Cosa ne pensi del “Progetto Nocciola Sicilia”?

“Che è un buon piano di inizio. Bisogna  fare unico fronte per far valere un prodotto pregiato unico nella sua storia. Ci appelliamo all’Assessore all’ agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Edy Bandiera e aspettiamo risposta”.

Ci riveli qualche trucco della tua cucina?

“Vi faccio entrare nel mio laboratorio. Sono solita privilegiare le materie prime a chilometro zero senza dimenticare comunque il mio primo obiettivo che resta la qualità. Per i miei dolci, utilizzo  nocciole dei miei terreni curati con passione e quando non ho più prodotto a disposizione, prediligo grossisti di grande competenza e serietà. Per le granite lavoro elementi freschi che abbatto preventivamente per le stagioni più intense dove la richiesta aumenta e troverei difficoltà a reperirli. Le creme sono fatte come le farebbe una nonna vecchio stampo, con ingredienti dell’amico della porta accanto ed evito a priori preparati o composti chimici. Produco tutto da me, dall’elemento fondamentale per il mio mercato quale la nocciola, al dettaglio più piccolo quale la scorzetta di buccia d’arancia candita.”

Sei la regina delle nocciole, qualcuno ha mai tentato di imitarti?

“Ci sono stati dei tentativi velati, ma la serietà e la qualità dei miei prodotti hanno sempre fatto la differenza.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Dare importanza al 2 Maggio dal momento che in quella data la mia attività compie vent’anni. Resta fondamentale la voglia di costruire un nuovo laboratorio più grande e con delle vetrate in modo che il cliente possa sapere cosa si fa in cucina e sia a contatto con me. Sto continuando a portare avanti l’iniziativa di scuola- lavoro e lascio aperte le porte del mio locale a chiunque voglia apprendere. D’altronde voglio ancora che i giovani non scappino dalla propria realtà e si spendano a -casa loro-.”

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