Galati, il sindaco Baglio: “Proporremo al consiglio di aderire alla procedura di riequilibrio decennale”

di Giuseppe Salerno
08/02/2017

Il documento ricostruisce il lavoro sin qui fatto per risolvere la grave situazione in cui si trovano i conti del Comune dell’area nebroidea: “L’approvazione del bilancio di previsione, previsto in questi giorni, atto dovuto per legge pena lo scioglimento del civico consesso comunale, è  stata resa  possibile grazie al lavoro incessante degli uffici di Ragioneria con la regia dell’assessore al bilancio Antonella Truglio, che, con la sua competenza in materia, con l’ausilio degli uffici comunali, è riuscita a riportare in equilibrio un bilancio partito, a qualche mese dal nostro insediamento, da  un valore parecchio negativo – scrive Nino Baglio -. Chiaramente ciò non è stato fatto con giochi di prestigio, bensì, con un lavoro meticoloso di pulitura delle cifre non impegnate e delle risorse non utilizzate per mancanza di copertura,  come ad esempio la bollettazione Enel. Riportare  in equilibro un bilancio in questi termini non vuol dire quindi  azzerare il debito suddetto, ma in parole povere, vuol dire che le cifre tolte  determinanti  lo squilibro, passano nel calderone della massa passiva del nostro Comune che dovranno essere gestiti insieme a tutti gli altri debiti, alcuni ancora da quantificare,  con una procedura di riequilibro o, in alternativa, con una procedura di dissesto”.

E poi un passaggio a tutela di chi aveva chiesto di approfondire il documento consegnato dall’assessore Truglio: “Quindi oggi – dice il sindaco -, a pochi giorni dall’approvazione del bilancio di previsione in giunta comunale, è assolutamente legittimo e anzi ammirevole, da parte di ogni componente la giunta o il consiglio, visionare il pregevole lavoro svolto finora per il quale siamo chiamati a deliberare a breve”.

L’ultimo passaggio, tecnico, è dedicato ancora al piano di riequilibrio: “che dovrà prevedere maggiori risparmi e minori uscite – scrive il sindaco – e, purtroppo aumento delle tasse, qualora approvato dal Ministero e della Corte dei Conti, diverrà il nostro impegno per il risanamento delle magre casse comunali e della situazione debitoria ereditata; viceversa nell’evenienza in cui il piano venisse valutato irrealizzabile dagli organi superiori suddetti, allora, saremo, nostro malgrado, destinati al default della nostra cittadina, indipendentemente dalle responsabilità fin qui esercitate”.

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