Rissa a Santo Stefano, è passato più di un mese: tutto tace

di Giuseppe Salerno
04/11/2020

“Impercettibili e lenti miglioramenti”. Sono questi gli aggettivi utilizzati dai medici dell’Unità Spinale del Centro di terapia intensiva di Villa delle Ginestre, a Palermo, ai quali abbiamo chiesto informazioni sul 48enne di Santo Stefano di Camastra che la sera del 26 settembre scorso, nei pressi della zona di Porta Messina, in seguito ad una lite con altri soggetti, secondo indiscrezioni già noti alle forze dell’ordine, ha riportato gravi danni alla funzione motoria dei propri arti.

L’uomo che da qualche settimana ha iniziato la fisioterapia a seguito dei traumi che gli hanno causato la perdita di sensibilità e mobilità degli arti – sia inferiori che superiori – è incapace di muoversi e coordinare gli arti, ma i sanitari, considerata la determinazione con la quale il paziente si approccia alle sedute riabilitative, sono ottimisti. Anche se per il punto cervicale in cui è avvenuto il trauma che ha causato la tetraplegia e la gravità della lesione nervosa riscontrata, lasceranno importanti e permanenti handicap.

Il 48enne, a seguito di una lite, nella quale sembrano essere coinvolti giovani stefanesi, qualcuno, pare, addirittura minore, era stato ritrovato in fin di vita da un passante che ha dato l’allarme facendo scattare immediatamente i soccorsi. Prontamente soccorso da alcuni passanti, venne accompagnato dal 118 all’ospedale “SS Salvatore di Mistretta”, dove i medici ritennero necessaria una consulenza neurologica. Il paziente, trasferito presso l’ospedale di Milazzo da dove, da lì a poco, fu spostato al Policlinico universitario di Messina per una risonanza magnetica e successivamente all’Ospedale Papardo per poi finire nella clinica palermitana dove si trova attualmente ricoverato.

I carabinieri del Comando Compagnia di Santo Stefano di Camastra, coordinati dal capitano Martina Perazzolo, acquisendo le immagini della video sorveglianza urbana e sentendo diversi testimoni, sono riusciti a ricostruire le varie fasi della vicenda e a individuare tutti i soggetti che avrebbero partecipato attivamente alla rissa – nella quale ha avuto la peggio il 48enne – relazionando, dettagliatamente, alla competente Procura che sovrintende le indagini.

E’ chiaro che, in tutta questa vicenda, qualche responsabilità qualcuno deve pur averla. Non è chiaro, a molta gente che continua a commentare a bassa voce questo episodio di violenza che ha turbato l’intera comunità, come la Procura di Patti non abbia dato tempestive risposte manifestando la propria presenza sul territorio.  “Forse – commenta malignamente qualcuno in paese – perché il soggetto che ha avuto la peggio ha precedenti con la giustizia. Se fosse stato qualche figlio o parente di magistrato – si chiede il nostro interlocutore – le cose sarebbero andate allo stesso modo? I tempi di risposta sarebbero stati gli stessi?”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.