Tusa senza medici di base, intervista al sindaco Miceli

di Giuseppe Salerno
03/12/2021

Il Comune di Tusa non ha medici di base. Mancano all’appello due dottori, dopo il pensionamento del Dott. Dimaggio e il trasferimento del Dott. Aricò. Il Consiglio comunale ha approvato qualche giorno fa all’unanimità una mozione, su proposta del vicesindaco Angelo Tudisca, in cui si cheide all’Asp di Messina di affrontare un emergenza per non privare migliaia di cittadini di un servizio primario ed essenziale. Su questo abbiamo intervistato il sindaco di Tusa, Luigi Miceli.

Sindaco, a che punto è la questione riguardante la carenza di medici di medicina generale a Tusa?

L’interruzione del servizio ha creato notevoli disagi, maggiormente afflittivi nei confronti dei soggetti più deboli. Proprio per questo, attraverso una mozione consiliare approvata all’unanimità, abbiamo richiesto l’immediata nomina dei medici mancanti.

Qual è, in particolare, la situazione attuale?

L’Asp di Messina mi ha telefonicamente informato della nomina provvisoria in essere della Dottoressa Angela Serruto, con un limite di assistiti pari a 650 cittadini. Mi è stato, altresì, comunicato che il procedimento di nomina di un ulteriore medico, sempre in via provvisoria, è ormai in dirittura d’arrivo. Il nominando terzo (secondo provvisorio) medico di medicina generale dovrà materialmente operare su Castel di Tusa, atteso che la frazione marinara è rimasta scoperta, a causa del pensionamento del Dott. Pietro Dimaggio. I locali da adibire ad ambulatorio sono stati immediatamente messi a disposizione dal nostro comune.

La seconda nomina provvisoria risolverebbe il problema?

Il totale ripristino, in maniera strutturata, del servizio di assistenza sanitaria di base potrà avvenire con la nomina di almeno due medici di medicina generale in via definitiva, che, a quanto ho capito, interverrà non prima della metà del prossimo anno. La seconda nomina provvisoria aiuta ma non risolve, nella misura in cui il limite di 650 assistiti, lascia scoperta una larga parte di cittadinanza, che si aggira attorno alle 500 unità.

Quale dovrebbe essere allora la soluzione immediata?

Come peraltro già proposto dal Direttore del nostro Distretto Sociosanitario, Dott. Bruno Natale, che ringraziamo pubblicamente, occorre aumentare il limite numerico degli utenti per i medici provvisoriamente nominati, al fine di garantire il servizio sanitario di base a tutti i cittadini.

Oggi è una giornata triste per il nostro territorio, a causa della morte di un bambino appena nato, durante la disperata corsa dei genitori mistrettesi verso l’ospedale di Patti, come si sente?

A nome della Comunità Tusana rivolgo un sentimento di profondo cordoglio alla Mamma e al Papà che hanno perso la loro meravigliosa creatura. Da essere umano sono disgustato e addolorato per questa tragedia inaccettabile, indegna di un paese civile. Che senso ha parlare di pnrr, transizione ecologica o digitale, se non si riescono a garantire i servizi essenziali di prossimità, compresa la sanità, a cominciare dai medici di medicina generale. I punti nascita non possono essere subordinati alla quantità dei nuovi nati, ovvero i servizi sanitari non possono essere allocati ed erogati in base ai numeri, come qualsiasi altro settore economico e/o di mercato. Ci sono servizi pubblici – come amministratori dei comuni del nostro comprensorio lo ripetiamo da oltre un decennio – che non sono ontologicamente negoziabili, ma devono essere garantiti a tutti i cittadini in ossequio e nel rispetto della nostra Costituzione, oltre che del buon senso.

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