Caso Turrisi, sugli stimoli di Report nuovo appello alla Procura di Messina

di Giuseppe Salerno
04/03/2024

Si torna a parlare della tragica morte dell’avvocato di Tusa, Mario Turrisi, l’8 aprile 2021, dopo la somministrazione del vaccino anti Covid AstraZeneca, avvenuta presso il nosocomio di Mistretta. Un nesso casuale tra il decesso e la somministrazione della dose messo nero su bianco dalla Procura durante le indagini. Adesso, a quasi tre anni dalla scomparsa del professionista tusano, i familiari si rivolgono nuovamente agli inquirenti e chiedono la riapertura del fascicolo.

Gli Avv. Angelo Tudisca e Assunta Costanza, legali della Dott.ssa Carmela Turrisi, sorella di Mario Turrisi, deceduto a soli 45 anni per trombosi, hanno chiesto alla Procura della Repubblica di Messina “la riapertura delle indagini su AstraZeneca per l’ipotesi di omicidio colposo“.

La richiesta trova fondamento anche sui recenti servizi della trasmissione di Rai Tre Report, del noto giornalista Sigfrido Ranucci, servizi curati dalla giornalista Claudia Di Pasquale. I legali  hanno chiesto “l’accertamento della verità con la risposta agli allarmanti interrogativi rimasti privi di accertamenti rispetto ad un vaccino, che dalla fine del 2021 non è stato più utilizzato in Italia e in altri paesi europei, e che ha causato la morte di giovani donne e uomini”.

 Tra i tanti interrogativi posti alla Procura ci sono:

“I trials sulla sperimentazione sono stati condotti e aggiornati in maniera corretta?

Come mai non hanno tenuto conto degli studi scientifici pubblicati già negli anni 2000 sull’uso degli adenovirus come “vettori”, che evidenziavano possibili problemi di trombocitopenia e di coagulazione negli animali?

Perché le comunicazioni e le informazioni sugli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca, e in particolare sui possibili coaguli di sangue con piastrine basse, sono state divulgate in modo ufficiale solo il 25 marzo 2021, laddove vi erano stati già dei casi in Inghilterra a partire dalla fine di gennaio del 2021?

Perché a seguito dei gravi eventi trombotici verificatisi in Inghilterra già nei mesi di gennaio e febbraio 2021, non si è provveduto all’immediato aggiornamento e modifica del consenso informato e del foglietto illustrativo del vaccino somministrato in Italia?

E ancora, perché la sospensione in Italia per gli under 60 a partire dal mese di giugno 2021 e in ultimo l’uscita dal mercato nel 2023 del vaccino, così come tanti altri interrogativi sono rimasti senza risposta, AstraZeneca ha ottemperato al rigoroso dovere di farmacovigilanza attiva, ha rispettato gli obblighi specifici, perché ha tardato ad aggiornare il rapporto rischio/beneficio?”.

I legali hanno chiesto l’audizione della professoressa Maha Otham, del Prof. Hamid Merchant, della Prof.ssa Sue Pavord nonché della giornalista Claudia Di Pasquale. Analoga iniziativa hanno intrapreso gli avvocati Valerio Messina, Stefano Maccioni, Cozza Antonio, Carmelo Peluso e Daniela Agnelo che rappresentano i familiari di altre vittime di Astrazeneca.

Le famiglie non si fermano e vogliono chiarezza e verità, risposte e chiarimenti su un vaccino che ha determinato la morte dei propri congiunti. “Allo stato attuale, permangono le diverse ombre e gli inquietanti dubbi – affermano i legali di Turrisi, Tudisca e Costanza. Si auspica che questa volta il Coordinamento delle Procure italiane ed europee che si è occupato delle morti italiane ed estere a causa del l’accertamento della verità con la risposta agli allarmanti interrogativi rimasti privi di accertamenti rispetto ad un vaccino ritirato dalla somministrazione che ha causato la morte di giovani donne e uomini“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.