Covid-Hospital, Razza invia a Sant’Agata lo “Stato Maggiore”

di Giuseppe Salerno
15/04/2020

L’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha inviato stamattina, all’ospedale di Sant’Agata di Militello, una vera e propria task force di esperti per verificare la fattibilità del progetto Covid Hospital misto, redatto dal coordinatore per l’emergenza Covid in provincia di Messina, Giuseppe Laganga.

Il pool di esperti composto da funzionari dell’Assessorato, ex commissari straordinari e Direttori Generali, accompagnati da un funzionario, anestesista, coordinatore della Protezione Civile regionale e un Responsabile della Medicina legale del catanese, pare abbia deciso di rimandare di 72 ore l’inizio lavori in vista di un riesame del corpo B, in cui dovrebbe sorgere il Covid Hospital che, da progetto, dovrebbe ospitare 36 posti letto per degenti e 4 posti di terapia intensiva.

Un progetto dal quale, in quanto a sicurezza, emergono serie perplessità tutte dettagliatamente espresse nella relazione a firma della Direttrice degli Ospedali di Sant’Agata e Mistretta, Paolina Reitano, la quale sostiene che la realizzazione del progetto, così come lo stesso e stato pensato, creerebbe una situazione ingestibile sotto l’aspetto della contaminazione, rappresentando un irrefrenabile causa di focolai di contagio. Esattamente come affermato più volte dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che si è espresso contrario ai Covid Hospital misti nelle linee guida di indirizzo organizzativo dei servizi ospedalieri e territoriali per l’emergenza Covid-19:

“E’ necessario identificare prioritariamente strutture stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID-19 – scrive il Ministro Speranza lo scorso 25 marzo – Parimenti e necessario individuare altre strutture ospedaliere da dedicare alla gestione dell’emergenza ospedaliera non Covid. Solo in casi eccezionali la dove non risulti possibile la separazione degli ospedali dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID-19 da quelli non COVID-19 i percorsi clinico assistenziali il flusso dei malati devono comunque essere nettamente separati”.

Ed è proprio dal parere della dottoressa Reitano, che non è di certo l’ultima arrivata in quanto a capacità tecniche e manageriali, reso su espressa richiesta dell’Ente Attuatore, AOU Policlinico “G. Martino” di Messina, con la quale veniva richiesta l’autorizzazione alla realizzazione di un Covid Hospital presso la struttura ospedaliera di Sant’Agata di Militello, a generare dubbi sulla fragilità della struttura e l’inadeguatezza delle scelte intraprese.

La Direttrice del nosocomio sant’agatese, scevra da logiche politiche e clientelari, rende un parere tecnico sulla realizzazione del reparto Covid, sulla base delle proprie conoscenze tecnico-scientifiche dal quale emergono – secondo la stessa – palesi e gravi criticità che minano la salute di operatori sanitari e utenti oltreché della popolazione dell’intero territorio.

Sulla scorta del parere sanitario della Dottoressa Reitano, tante, a seguire, sono state le perplessità e dubbi esternati sulla realizzazione del reparto Covid nel blocco B dell’ospedale di Sant’Agata, da parte Organizzazioni sindacali, operatori sanitari, tecnici, cittadini e sindaci del territorio. Perplessità sull’idoneità della struttura, ma anche sul reclutamento di personale medico, infermieristico e sanitario, necessario per la non facile gestione, anche, dell’Unità Covid.

Anche i medici Primari e Responsabili dei Reparti e Servizi dell’ospedale di Sant’Agata da semplici operatori sanitari sul campo hanno avanzato delle riflessioni circa le implicazioni pratiche di tale prospettiva, in termini di ricaduta sull’assistenza primaria alla popolazione dei Nebrodi e sulla concreta possibilità di assistere in maniera efficace i pazienti contagiati. Una riflessione che ieri hanno trasmesso all’Assessore regionale alla Salute, al Soggetto Attuatore, al Direttore Generale dell’ASP 5, al Direttore Sanitario di presidio e a Sua Eccellenza il Prefetto di Messina che potete leggere Cliccando qui.

La telenovela Covid Sì Covid NO, a Sant’Agata di Militello, sembra destinata a continuare ancora per molto. Abbiamo l’impressione di assistere giornalmente ad un braccio di ferro tra chi, rifacendosi agli indirizzi organizzati dei servizi ospedalieri e territoriali per l’emergenza Covid-19, impartite dal Ministro della Salute, sostiene che l’unità Covid, nel blocco B, rappresenterebbe un pericolo per gli operatori, la collettività arrivando a mettere a serio rischio la salute pubblica di un intero territorio e chi – la politica regionale – che, con il blitz di verifica di stamattina, sembra intenzionata voler perseguire, a tutti i costi, la realizzazione di un Covid Hospital misto.

Un tira e molla imbarazzante che cittadini, pazienti ed operatori sanitari costretti spesso a lavorare in condizioni di sicurezza assurde, percepiscono come incapacità della Politica di dare risposte adeguate ai bisogni specifici di singoli e del territorio.

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