Sant’Agata Covid-Hospital, la Direzione esprime parere negativo

di Giuseppe Salerno e Davide Di Giorgi
11/04/2020

E’ stato il parere sanitario alla realizzazione del Covid-Hospital presso il presidio ospedaliero di Sant’Agata di Militello negativo ad innescare le polemiche di queste ore che hanno visto protagonista l’assessore Bernadette Grasso, la consigliere comunale Laura Reitano, e il sindaco Bruno Mancuso che appoggia le dichiarazione dell’esponente del Governo Musumeci andando contro la consigliera della sua stessa maggioranza.

La relazione, a firma della dott.ssa Paolina Reitano, direttrice dei presidi ospedalieri Sant’Agata di Militello-Mistretta, illustra le motivazioni secondo cui il blocco B del nosocomio santagatese non si presterebbe a diventare Covid-Hospital nonostante gli esperti guidata dal coordinatore per l’emergenza Covid della provincia di Messina, Giuseppe Laganga, abbiano ritenuto fattibile la realizzazione  36 posti Covid e 4 posti di terapia intensiva.

LEGGI LA RELAZIONE

Il direttore medico di presidio – la dott.ssa Reitano – considerata la relazione tecnica, gli elaborati grafici del progetto, gli elaborati degli impianti elettrici e aeraulico ha espresso parere negativo alla realizzazione del Covid-Hospital misto adducendo le seguenti motivazioni:

Non è stato previsto nelle stanze di degenza un monitoraggio di ventilazione che assicuri una pressione negativa ed almeno sei scambi di area/ora;

Nell’accesso delle stanze di degenza non è stata prevista una zona filtro, costituita da una stanza o da una anticamera a tenuta d’aria e dotati di lavandini per il lavaggio e la disinfezione delle mani e dei DPI;

non è stato previsto che l’area in uscita sia sottoposta a filtrazione con filtri HEPA;

l’insieme dei collegamenti che pongono in connessione fra loro la parte dedicata al Covid Hospital e il restante ospedale NO-COVID, non sono stati previsti del tutto, mancano i percorsi dedicati per i servizi di farmacia, laboratorio analisi, medicina trasfusionale e con servizi esternalizzati di lavanolo, ristorazione, pulizia e manutenzione;

la separazione del servizio di radiognostica non risulta nettamente isolata, in quanto la prevista porta di comunicazione rappresenta una pericolosissima via di contagio, né è ipotizzabile sottrarre la diagnostica TAC ai pazienti in emergenza NO-COVID, né è ipotizzabile dal punto di vista organizzativo e dal punto di vista del contagio, condividere l’unica TAC in dotazione al presidio, tra pazienti COVID e pazienti NO-COVID;

non risultano strutturalmente isolati, a tenuta stagnia i flussi e i percorsi, cosiddetti sporchi o infetti, separandoli tutti quanti, indistintamente e nettamente da quelli puliti;

i flussi di persone e di cose in ambito ospedaliero richiedono una pianificazione ed un programma di controllo costante del rischio, correlato ai singoli tipi di circolazione, sia di quelli cosiddetti puliti, che quelli considerati sporchi o infetti, in quanto connesso alla tipologia e alla durata dell’attività che caratterizzano detti flussi e percorsi, nonché dell’entità del traffico delle persone o del trasporto dei materiali, che in atto è imprevedibile;

i servizi di patologia clinica e di immunotrasfuzionale, che dovrebbero garantire la diagnostica rutinaria e d’emergenza anche per i pazienti Covid 19 positivi sono privi di cappa per aspirazione. 

Dal punto di vista organizzativo la dott.ssa Reitano sottolinea:

mancanza di specialisti infettivologi, pneumologi e di anestesisti con esperienza di gestione di paziente da intubare; 

personale, ditti, servizi esternalizzati (pulizia, mensa, lavanolo, manutenzione, ecc..) non adeguatamente formato e sprovvisto di DPI idonei;

personale non adeguatamente formato per la gestione clinica dell’infezione respiratoria acuta grave da Covid 19;

cronica carenza di personale medico ed infermieristico, più volte segnalata, per la gestione dell’emergenza che, se utilizzato anche per COVID HOSPITAL, rappresenta che una criticità gestionale anche una promiscuità ad elevato rischio di contagio sia per gli altri degenti sia per tutto il personale. 

Secondo la relazione della dott.ssa Reitano un Covid Hospital misto a Sant’Agata di Militello creerebbe una situazione di ingestibile e rappresenterebbe un irrefrenabile causa di focolai di contagio. La direttrice fa presente che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, si è espresso contrario pubblicamente a Covid Hospital misti.

 

 

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